Spezzami le braccia come rami neri, voglio che tu sia vento sul buio del mio corpo e mentre piangono i cani tu mi liberi il cuore. Aprimi il petto nel sonno come una rosa scura mai nata veramente. Estirpami come una radice dalla vita. Lasciami vuoto, uno di quei fiumi gonfi di pietre e scoiattoli e piccoli pesci argentati. Quei picchi scavati come mascelle che masticano cielo & anime & sole & neve & arditi piccoli uomini soli & stambecchi. Ecco – sotto – sventrami. Lascia stillare il mio sangue sulla curva della terra – nell’amore caldo dei tuoi occhi – aspetterò la primavera – assopito dalla morte – bianco – vivo.
L.