Dove rimane quella felicità? Lo sguardo sulle cose – dall’alto – l’attesa – aprile – il suo cielo – dall’alto – Pavese aperto sul letto – il sole – diamine il sole! Quel cane che scruta le stanze – gravide di primavera – il verde delle piante che pare azzurro – un suono – un canto – un affollarsi di grida – torna – imbecille – torna – è un caos – la vita – la tua stanza – gli anni che verranno – tu lo sai? Ogni azzardo troverà il suo spazio – fra i quadri – la polvere – l’addio – lo sconcio della morte e le raggrinzite foglie. La svuotata casa sarà la tua nuova madre – quella bocca severa di sigarette e sudore – è una eco di finestre entro cui non passa più alcuna forma di vita – alcuna gioia – alcun profumo – pranzo – cena – le malinconiche tenerezze della domenica. Di tuo padre è solo l’acuto dolore – il dissolversi – il letto di Pavese – quel tamburo del legno – il suono secco dello scalpello. Dall’alto era tutto un bellissimo ritorno – una perfetta dolcezza: – muoversi da una stanza all’altra – era attendere l’amore.
L.