Archivio per luglio, 2021

Chorus #1575

Pubblicato: 31 luglio 2021 in chorus

Impunito e caldo – l’apriscatole d’agosto – cerchia il mio sterno – che non si spezza – (l’osso è responsabilmente resistente) – conservando dietro i tralicci – il mio vecchio cuore – il mio vecchio cuore – che se appoggi l’orecchio – fa il suono di una tuba di New Orleans – divorata dall’umidità – nell’angolo un rigagnolo di sangue – sfuggito non si sa come – il mio vecchio cuore da funerale – da razione K – di quelle che usi nel bel mezzo della città – per sopravvivere a tutto – gli autobus tornano nella rimessa – la gente gira armata – fra le Mura sogna la gramigna.

L.

Chorus #1574

Pubblicato: 30 luglio 2021 in chorus

Nell’albume di silenzio – scende un motocarro bianco – nell’indaco ancora più indaco – del primo pomeriggio. – Sferraglia – fra le strade genuflesse al caldo – e si percepisce l’indolenza o la fame – di un grande squalo bianco: – l’oceano ha solo palazzi – e cinesi con ombrellini parasole – e lunghe gambe in sandali – nei cortiletti afoni di fiori. – Si curva l’emisfero di una pennichella audace: – sopra il verduraio che ha chiuso – sopra il negozio di elettronica – sopra il minimarket del Bangladesh. – Il motocarro – pare ruminare in cerchio – attorno alla solitudine amorosa di mezzo vicinato.

L.

Chorus #1573

Pubblicato: 28 luglio 2021 in chorus

Ieri ho ritrovato un video – fatto dalla finestra di casa – mentre fuori era tutto ricoperto di neve – e ancora nevicava. – E’ il tempo santo dell’accumulo – della spazzatura digitale: – i nostri volti – i nostri amanti – le nostre scarpe sfondate – i tramonti gassosi – la neve – le termiti in fila sulle fondamenta delle case – i figli – i dannati figli usati come bambole – gli specchi infranti – gli animali infelici – il casaccio dell’arrosto con patate – il défilé – la tracotanza di un incendio. – Nel video della nevicata – si sentiva la voce del panettiere – nevica nevica! – diceva e fischiettava: – chissà dove se ne vanno poi tutti quanti – al termine dei 29 secondi esatti della vita.

L.

Chorus #1572

Pubblicato: 27 luglio 2021 in chrous

Il crocifisso – gettato fra le prese di corrente – e le cuffie rotte – e l’alluminio dei tubi; – il rosario sta in un cassetto – (non ricordo quale) – la radio è muta da tempo – (credo dal giorno dopo) – e si è ossidata sotto i cuscini azzurri – come un fossile. – Non frigna più di peccati e peccatori – di mani giunte – “dimmi – tu lo sai – che succederà DOPO?” – ci sono sacchi della spazzatura – i paralumi – gli aspirapolvere – uno è rotto – e sta spezzato come un granchio morto. – La musica è la stessa – e filtra dal cartongesso – come qualcosa che perde dal soffitto – che non è acqua – amore – dissoluzione.

L.

Chorus #1571

Pubblicato: 25 luglio 2021 in chorus

Mi piace la notte – quando ha in serbo la calce sopra il nero. – Gutturale – da sud – (anche se fa maestrale) – s’impunta di bianco – l’arcata serena che vediamo. – Dice cattivo tempo – il vibrare dei cancelli. – Dice pioggia – lo stormire dei tigli. – Eppure c’è un negativo per ogni stella – che non vediamo più: – solo che fa spuma – come di rincalzo. – Le libertà mancate della domenica – s’accumulano sotto i lucernari – che spuntano dal borgo; – se tu e io – passeggiassimo a braccetto – t’indicherei una nuvola – ridendo – come si fa con un cappello – ammaestrato dal vento.

L.

Chorus #1570

Pubblicato: 24 luglio 2021 in chorus

Diamine – la morte è forse questa cosa – di starsene seduti nel letto – alle tre di notte – il materasso glabro di lenzuola – il piccolo ventilatore – l’occhio pieno della luna – i piccioni che tubano – (a quest’ora?) – e la testa che enumera – quello che avresti voluto in vita – e non hai avuto. – Il discanto martellante – di tutte le donne perdute – la loro pazzia – il tuo giustificarti da solo – con parole felici – le gambe bianche – sul cotto del pavimento caldo. – Luglio è una bara – luglio è un grido – luglio è terra bagnata dal temporale. – La morte è forse questa cosa – di dire parole a nessuno – che alla fine – non importa.

l.

Chorus #1569

Pubblicato: 23 luglio 2021 in chorus

Apparivamo già tutti – verbosamente grigi – io pingue e in disequilibrio – forse sinceramente felici – davanti al ristorantino di lago – gli ippocastani a darsi un tono – fra un diesel e un benzina. – E poi che ridere i pastrani: – era ottobre – ma sulle cime dette “più basse” – la neve aveva già ipotecato la stagione. – Il lago sotto – imbarcava i piccoli scafi da pesca – e l’onta bianca delle ultime barche a vela. – Le lenze – da luoghi remoti – stavano nella domenica – come qualcosa assolutamente da fare. – La voglia di stare solo con te – non per disprezzo della compagnia – ma perché l’autunno – era chiaro – covava dolore – nella risata del suo bel vino.

L.

Chorus #1568

Pubblicato: 21 luglio 2021 in chorus

L’innamorarsi ha una mappa – sovrapponibile – alla città. – Tendi gli angoli – stira per bene i bordi – e cala il cartolario delle nuove strade – sopra quelle conosciute: – si deducono sentieri mai visti – scorciatoie – la rotondità perfetta di una piazza – lo sfiatatoio di una strada laterale; – si elucubra la toponomastica – nel considerare gli occhi di lei – le sue gambe – la felicità calda del suo corpo. – Si sfa – in quella capriola del cuore – il dipanarsi delle ore incerte – e i pali della cuccagna – sorgono a festa – nello snodarsi delle periferie. – Io di questo sentimento – non ho confidenza – ma vedo una schiera di urbanisti – adoprare anche le nuvole e la luna – per passare dal viale principale – direttamente all’universo.

L.

Chorus #1567

Pubblicato: 20 luglio 2021 in chorus

E’ giusto così: – che i muri crollino sulle strade – che gli alberi vengano abbattuti – che i negozi cambino in altri – che l’estate non assomigli a quella di prima – che mutino i motivi del piangere – e il colore dei parasole. – Dunque di qui passasti – e domani – non sarà lo stesso passare: – cosa diremo noi a noi altri – mentre fu una corsa a perdifiato – un’allegria – e oggi un pensiero solo – un tonfo – e domani – domani un’ansia di sole – che brucia scomposto. – Non dirà niente nessuno – ognuno avrà un’idea precisa – e forse soltanto una rosa – per Dio – prima della nebbia – e dell’oblìo.

L.

Chorus #1566

Pubblicato: 18 luglio 2021 in chorus

Il giorno che mia nonna – ha smesso la vendemmia – e le damigiane – e la festa della grappa – portata di casa in casa – nella città ancora bella – quel giorno – si è dissociata la terra dai graspi – e le mosche del mosto – segnavano malattia – centinaia d’insetti barometrici – come nei nugoli danzanti – prima della tempesta. – Di tutto quel pane – e dell’allegria – rimane la rancida ringhiera – a cui il filo della vite – ancora fa brezza di foglie – e nudi chicchi – sopra il niente – si gonfiano di grida. – Tutto è dissacrato – e l’anatema del temporale – dice che è estate – sopra i gradini di sassi di fiume: – cade il silenzio – fin dentro la cantina – dove anche il cane – un giorno – è andato a morire.

L.