Ho questa ossessione del corpo: – leva la benda della carne! – Mostrami se i muscoli – hanno la meccanica esemplare di Dio – la quieta radice fin dentro l’osso tuo più magro; – aspetta! – che nel cespuglio delle reni – voglio vedere che il sangue depuri – goccia a goccia – per tornar giovane nel tuo petto e alle tue anche – che sotto allo sterno voglio passare la mia mano – come una ramazza – sulle tue piume morte – e giusto il polso sulla mia bocca – bacio – mentre dipano le arterie – che avviti ad ogni respiro: – ho l’intenzione dell’amore – la dedizione dell’amante – nell’allinearti le scapole – alla volta celeste. – Quando la Via Lattea – dà il via alla rivoluzione della notte – ti ricucio senza una ferita – ti espongo nuda – alla scienza delle mie dita: – m’accollo le cicatrici – ti guarisco – regolo l’occipite del tuo cranio – alla frequenza esatta della mia passione. – Fuori – l’inverno – deve ancora arrivare.
L.