Archivio per marzo, 2024

Chorus #2199

Pubblicato: 31 marzo 2024 in chorus

Di chi credi sia fraterno – il largo laccio dell’acqua – che scarmiglia sabbie e scogli – dove la città discende – e in essa si dilegua? – Anche lì – lungo il sublime rasoio del sole – passeggiamo in una sala d’attesa – amica mia – che avrà certo fiori e palmizi – e meravigliosi cani in livrea – ma che ci vedrà distanti – io poco più indietro – tu poco più avanti. – E’ eterno il gioco del mare – o della terra erosa – o della mano nella mano – o della spina e della rosa.

L.

Chorus #2198

Pubblicato: 30 marzo 2024 in chorus

La pioggia colpisce forte – tutto quello che può colpire; – gli allarmi suonano – e il rumore del legno – è come quello – di cento vascelli che affondano – inclinati dentro la notte – con il loro carico di marinai; – mi sposto da una stanza all’altra – e nel buio la pioggia è d’argento – trafitta da un qualche tipo di luce; – si fanno largo i campanili – a spallate di campane – in fondo alla strada – è Pasqua – in fondo alla strada – il lampo – chiarisce che gli alberi tremano – così come tutti gli uomini.

L.

Chorus #2197

Pubblicato: 29 marzo 2024 in chorus

Risuona la casa tutta – del tuo non passo – la giovane catena degli anni – ha anelli di contro cieli – da basso salgono grossi topi – e dormono in fioriere senza fiori – la lenza del sole – pesca nel cortile semivuoto – tange il silenzio – il tuo non gemito – si strappa l’intelaiatura del tetto – al non vento di marzo: – il tuo non esserci – è un esercizio innaturale – contro natura è questo tempo – contro natura è il sarcasmo – degli alberi in fiore.

L.

Chorus #2196

Pubblicato: 27 marzo 2024 in chorus

Accostare parole con attenzione – giovani epidermidi stuzzicate – e stare a vedere – alla minima distanza – la chimica della reazione – il fare scivolosa la frase – o immobile – infissa – o cadere lettera dopo lettera – disgregando il pensiero e la mano – e il tuo ricordo e due o tre altre cose – di minore importanza. – Questo è il lavoro da orologiaio – che mi tocca quasi ogni sera: – il meccanismo umano – tarato sull’alfabeto – in modo che il tic tac sia eterno – e che io ti porti al braccio – o appena a sinistra dello sterno.

L.

Chorus #2195

Pubblicato: 25 marzo 2024 in chorus

Qui di eterno non c’è nulla – e ti chiedo scusa per questo: – non ti ho dato niente – (l’immortalità è altra cosa) – nemmeno del buon vino – nemmeno una cena coi fiocchi – una lunga camminata sulla spiaggia – o quella tipica sensazione – di stare bene così – guardandoti senza dirti alcunché: – e ora sono un uomo infelice – che scrive e scrive – come un carcerato alla Hikmet – ma qui è tutto spalancato – le finestre – il cielo – la porta – il petto.

L.

Chorus #2194

Pubblicato: 24 marzo 2024 in chorus

Non ti ho chiesto nemmeno – dove stavi andando: – l’anima mi è così pesante – che mi tiene qui – a trenta metri da terra – incapace di dolcezza – ammutinato. – Dicevi qualcosa però – del tipo dai forza riprova resisti – gentilissima creatura – sorella mai avuta – che poi dal bianco della casa davanti – saettava la sera strappata – di questo marzo solito – alluminio di nuvole – e di vento. – Domani non si lavora – dicevi evviva riposati – cosa farai – e mi piace presumere – sotto il buio calante – la possibilità di un amore – la resurrezione del corpo.

L.

Chorus #2193

Pubblicato: 23 marzo 2024 in chorus

Mio padre piangeva – dieci minuti prima di morire – e ho capito che – in qualche modo sapremo quando – sarà l’ora di salutare – (o di non salutare) – e che avremo paura nonostante – tutto sarà andato a puttane da tempo; – se avremo la sfortuna – di vivere dissepolti – capiremo arto dopo arto – il gorgo del trapasso – e non avremo che il sogno – come prossima vita.

L.

Chorus #2192

Pubblicato: 22 marzo 2024 in chorus

I vecchi peschi fioriscono – ignari di tutto – e danno il loro assenso – alla bella stagione – come lanciando radici – verso il cielo – come se questo secolo – fosse ancora quello dell’infanzia – e a loro attorno – s’ingegnassero uomini con il cappello – e donne sole – e cani al guinzaglio: – stasera stanno – nell’asma di case vuote – brulicando foglie e fiori – come richiami antichi – dopocena di sottobraccia – come io e te – che nemmeno più – ci parliamo.

L.

Chorus #2191

Pubblicato: 20 marzo 2024 in chorus

Ancora una volta – il nodo dell’inverno si è sciolto – singhiozzando pioggia – sotto il buio dipanato: – eppure la primavera mi fa orrore – sbuca dalla terra – tremando le radici – inneva d’azzurro – l’infelice orizzonte di ogni sera – fiacca di me – ogni misera speranza. – Ancora una volta – il corpo non è pronto – la mascella è disallineata al cuore – le mani frugano pazienti l’aria dolce – gli occhi fuggono – dove tutto era festa – finestre aperte – mozziconi di luce. – Guarda che hai fatto – alla bellezza delle rose – al richiamare il tuo nome – all’aspettarti per ore.

L.

Chorus #2190

Pubblicato: 19 marzo 2024 in chorus

Mentre mi scompongo – frantumato da sogni gravi – arriva la leggerezza dell’alba – di quella prima ora – tutta bianca di case – polverosa di un latte celeste – sgorgato dalla notte sconfitta: – sangue – sangue di luna – caduto sulle colline – e sullo spiovere dei tetti! – Il mio corpo quindi – si ricompone di realtà – spalanca le sue ossa – alla solitudine del giorno – che grande inciampo, padre – che grande fatica, madre – accollarsi tutta questa luce – e portarla sulle spalle – come una pietra di sole.

L.