Di chi credi sia fraterno – il largo laccio dell’acqua – che scarmiglia sabbie e scogli – dove la città discende – e in essa si dilegua? – Anche lì – lungo il sublime rasoio del sole – passeggiamo in una sala d’attesa – amica mia – che avrà certo fiori e palmizi – e meravigliosi cani in livrea – ma che ci vedrà distanti – io poco più indietro – tu poco più avanti. – E’ eterno il gioco del mare – o della terra erosa – o della mano nella mano – o della spina e della rosa.
L.