Archivio per novembre, 2022

Chorus #1887

Pubblicato: 29 novembre 2022 in chorus

La verità non va cercata. – La verità arriva. – Come dentro una canzone country – suonata dentro un bar – per nessuno. – La verità arriva. – Come un treno dentro la nebbia – che non sai se va o se ritorna. – Come camminando per la città – scalciando ricci di castagne. – La verità arriva. – Come fermandoti a ricordare – fra la luce dei palazzi. – Come dentro la stanza – il cuore che manca un battito. – La verità – arriva.

L.

Chorus #1886

Pubblicato: 27 novembre 2022 in chorus

Su per gli stomaci – la vita impugna come il freddo – strozzo di gola – biancore di letti sfatti – anelli tolti dalle dita – nudità assolute – elastici – paradossi di corpi – “fottimi fottimi” – e il sole è oscurato da tutto – da qualunque cosa che precipita – dalla tua schiena – dalle bottiglie di birra – dalla calca del mezzogiorno – dal sax di Massimo Urbani – dalla poesia di Victor Cavallo – si è inurbata la tua bocca – sotto la mia gola – come una cattedrale di denti – lingue fuggite – intente a dire quello che non ci diciamo – che non ci siamo mai detti – che non ci diremo mai.

L.

Chorus #1885

Pubblicato: 26 novembre 2022 in chorus

Cosa avevi in mente oggi – prima che svanisse il pensiero – nel silenzio del dopo pranzo? – Sopra le posate da lavare – migra il sole di novembre – entrato sfilacciandosi. – La luce cade anche sul lavabo – e cola sull’imbrunire delle mensole. – A cosa pensavi – ti ricordi ora? – Ricordo un pensiero sereno – un’apertura alare – un’assenza in controluce – fatta di riviste da sfogliare – e ginocchia alzate al petto. – Ricordo l’appunto mentale – nel ribaltare la pentola ad asciugare – che avrei scritto di te ancora una volta – questa sera – rifacendoti viva – danzante – nel misterioso ribaltamento del reale.

L.

Chorus #1884

Pubblicato: 25 novembre 2022 in chorus

D’improvviso – il punto-motore della nostra serenità – va in pezzi. – Che sia un nervo del cranio – una vertebra – il buio dello stomaco – l’agreste prateria del cuore – lo sgocciolìo pesante di un polmone: – averti o non averti – diventa una questione barometrica – pressoria – tendinosa. – Rifocillarti il corpo – di scartoffie di mani – dovrebbe essere l’ultima verità – prima della morte: – vederti spalancare la bocca – il rimasuglio scottante dell’amore. – Infilare un vicolo cieco cantando – la realtà delle cose.

L.

Chorus #1883

Pubblicato: 22 novembre 2022 in chorus

In queste profonde notti azzurre – tutte stalattiti di luce – il mio corpo sogna il tuo – come fuori da un caffè a settembre – e a breve congelerà anche – il limare dell’alba sui parabrezza – sulle radici dei cipressi – sulle nuove strade vuote – e di noi boscaglia – fitti rami neri – nelle congruenze dei prati – nell’acetone del cielo ritornante – ah, di noi – abissi di bacini nudi – creste d’ossa vibranti – nei pomeriggi caldi – nell’arrampicarsi l’uno sull’altro – come germogliando perennemente – e invece – su quest’alabastro – sul lucido tremore – la stella del niente – la grande stella – del niente.

L.

Chorus #1882

Pubblicato: 20 novembre 2022 in chorus

Tambureggiano i passi per le scale – deficita l’aria di sentimento – sibilando fuori dai rosoni aperti – e da dove la porta di casa s’introverte – scuotendo l’anima sassosa dei muri – la gente si ritiene al sicuro – e si fomenta la pazzia della famiglia: – i cubicoli delle stanze – disperdono i canti dei figli – le solitudini delle coppie – l’aprire e chiudere delle docce. – Se da eremita – mi restassero tutti i giorni in vita – avrei finalmente vittoria – nell’attesa gioiosa del non ricominciare – del restare fermo – dell’obiettare al cielo – alla natura – al mendicare – alla misera voglia.

L.

Chorus #1881

Pubblicato: 19 novembre 2022 in chorus

Non temere – che terminata l’ingordigia dell’amore – (che di questo si tratta – di cibarsi) – si sputano gli ossi – come nei grandi pranzi della domenica – slacciandosi cinture – allentandosi camicie – facendo quattro passi – nei giardini dell’autunno – e perlopiù cianciando come se nulla fosse – con ospiti sconosciuti – riguardo la bontà del cibo – vantandosi di conoscere questo e quello – mentre l’amore matura nelle viscere – e diventa merda purissima – già il lunedì mattina.

L.

Chorus #1880

Pubblicato: 18 novembre 2022 in chorus

La luce nella piccola camera – e il ragazzino che dice giocando – che è presto – tremendamente presto. – Oltre – i tigli consumati – si sbracciano fra le grate – paralumi al sole – e sofferenza. – D’accordo – nel condominio – si accendono i lumi dei vialetti – cerchiando il volo dei passeri – fra il cielo e fra i tetti. – Gioca ragazzino – fascio di allegrezza: – di nascosto – c’è la vita ancora – e il cembalo risuona – della tua magrezza.

L.

Chorus #1879

Pubblicato: 17 novembre 2022 in chorus

Ritornare – decimando le morti – all’allegria delle tue gambe – alla salinità del tuo corpo – al diffuso sarcasmo della fiamma – che entrambi illuminava – non bruciando che buio in abbondanza. – Precipitare – dai posacenere della stanza – di sigarette spente – o mezze consumate: – l’orda dei tuoi capelli mi manca – e il nylon delle calze abbandonate. – Ritornare – contraddicendo le ore – al tiepido pulsare del tuo ventre – balzando fra i rigagnoli di luce – adulti misteriosi di stupore.

L.

Chorus #1878

Pubblicato: 15 novembre 2022 in chorus

Si strappa il dolce suono del niente – si buca il cielo di pioggia. – Dalla mia grotta – espungo un mondo mesozoico – e cantilene di maniglie e finestre. – Dal mio esilio – getto il mio corpo nel sacco della notte – e m’addormento sognando di un doppio futuro – di una parabola di morte – e di una parabola di vita. – Diluisce il tremore – le titaniche luci degli ascensori aperti: – sotto le fioriere – la gente viva crede ancora – al Paradiso delle mani – e al Dio degli assenti.

L.