Ci si sposta – accanto – di poco spazio – di poca luce in meno – tanto che il mondo solito – non se ne accorge – e continua imperterrito – a rodere il suo legno – e noi – trasliamo – un poco più in là delle foglie – e delle strade – e diventiamo – chi parola – chi sogno. – Io non m’accorgo – di finire – in un altro me stesso – uno di quelli dimenticati – prigioniero ai piombi – o uomo libero: – c’è una sospensione – un lattiginoso istante – di nuvole e uccelli – che è l’esatto territorio – da dove ti scrivo anche adesso. – Così – è un dimenticare – il rumore basso delle fabbriche – e il cerchio continuo degli aeroplani – gli elicotteri anti incendio – la folla degli argonauti: – d’acchito – la frattura nella luce – ha un canto nuovo – per la tua miserabile assenza.
L.