Archivio per ottobre, 2022

Chorus #1871

Pubblicato: 31 ottobre 2022 in chorus

Le donne in genere sono le migliori: – hanno gli occhi per le minuzie – e nelle giuste tenerezze – tentano la vita – con sottilissime arguzie. – L’uomo è feroce e netto – l’ascia della frase – cala come in guerra. – L’uomo raramente abdica – dal suo cuore ferito. – La donna ricuce – e fa della crepa una vena d’oro – sopra cui rammenda poesia – di solitudine e di forza. – L’uomo ha la rivoltella di Majakovskij – la donna la neve di Antonia Pozzi: – l’uno ha la violenza del gesto – l’altra l’abbandono. – La poesia sta nel mezzo – fra un colpo di pistola – e un lunghissimo silenzio.

L.

Chorus #1870

Pubblicato: 30 ottobre 2022 in chorus

Dove non ti accorgi della Bellezza – di soppiatto crepa un verso – rovesciandosi come fango – dal cielo enorme di mezzo autunno: – la poesia si disfa – farfalla secca – sugli speroni delle croci – e ampi cimiteri – maturano di ghiande – nei larghi silenzi delle corone montane. – Come dirti – in questa città schiumante – che mi manchi? – Balzano i cani d’allegria – dentro le domeniche pigre: – la poesia dicevo – non ha più bocca sul tuo petto – l’umanità è morta – l’attesa sfigura di nebbie – il cantarti è cosa ormai – per malinconici ambulanti.

L.

Chorus #1869

Pubblicato: 29 ottobre 2022 in chorus

Sui giorni e sui giochi – cala il tabacco dell’autunno – fumante di caldo – ansimante di penombre di tosse. – Il vino tarda nel bicchiere – si scuote alla tua mano – le unghie rosse – decidono la sorte del mondo – questa sera. – La sigaretta stinge – sull’enormità della distanza. – Da basso dicono le foglie – di un tenero passato – gironzolano i passeri – spaesati dall’equinozio. – C’è un pulviscolo di voci – che brama nell’aria – fin su alle finestre: – la mano fra i capelli – guardi il nulla; – il tramonto è una sciabola di sole.

L.

Chorus #1868

Pubblicato: 28 ottobre 2022 in chorus

La percezione dell’errore – quello scarafaggio che sale lungo la parete – indomito e trafficante – mentre tu dormi fetale – preda di sogni acuti come spine; – la certezza dell’errore – e da sotto le pareti – nel tramezzo di mattoni e gesso – nello scalpiccìo delle larve dei tarli – trasuda lo scarafaggio – abboccando alle cose andate in malora; – la dolce mano dell’errore – che sulla nuca sognante – ti dice che dal trapezio della vita – fallisci violentemente il gioco di prestigio – e per te niente rimane – se non la miserabile caduta.

L.

Chorus #1867

Pubblicato: 26 ottobre 2022 in chorus

Dove la natura accade – o il semplice intrico del caso – si fa il corpo ultimo baluardo – muraglia vivente – distesa orizzontalmente alla barbarica imboscata. – Ne son piene le ore – di questi assalti: – così dai confini – spingono venti impetuosi – e armigeri risalgono le secche pianure – e al collo della torre – minacciano assedi. – Non fa la stanchezza – la resa – o non ancora: – gli occhi come un faro – e la bocca silenziosa – e una parte del cuore – sempre nuova – ribattono ai pioppeti – la natura – il caso – la malattia – e gli eserciti tutti – si ritirano – una volta ancora – ai loro segreti.

L.

Chorus #1866

Pubblicato: 24 ottobre 2022 in chorus

Come puoi amare questo destino? – Lavori e inghiotti nebbia – i campi sono aridi – la casa è vuota. – Le bocche delle rogge – hanno solo vento – sopra il loro collo sassoso. – E a te ciò che più preme – è disperso – fra i santuari della pianura. – La gente è un’ombra – di felicità e di paura – e lungo la strada sfuma. – Che importa l’ammassarsi delle case – le finestre bianche – se di questo giorno niente rimane.

L.

Chorus #1865

Pubblicato: 23 ottobre 2022 in chorus

Il domani – raschia la porta – come un animale. – Ha annusato il sangue – e la solitudine. – Ha odorato – le vampate di luce – nelle stanze. – L’autunno sgrava le sue piogge – lontano. – Il tourbillion delle foglie – è cominciato ad agosto. – Il domani – mastica i serramenti – e ha una fame da lupo. – La casa vacilla – il dolore cementa – gli addii cospargono di benzina le fondamenta. – Crepita il castagno – gravido di stagioni: – il domani – raschia la porta – come un animale.

L.

Chorus #1864

Pubblicato: 22 ottobre 2022 in chorus

Disco dopo disco – il tronco della schiena – s’incava e muore – i larghi rami si ritirano dal cuore – scoprendolo alle cose del cielo: – a scavezzacollo – piomba su di lui – un predatore dell’aria – e la volta di stelle – macina la luna – appena sopra il baccanale. – Si sfa la natura – ritirandosi dai lombi – seccando le ultime sacche di piscio: – cespi d’interiora sbocciano sui muri – e appena salendo – l’esofago trasuda fiori – in mazzi di girasoli. – Vasta la piena dei prati sotterra il mio corpo – acqua squisita di fronde – e luglio – luglio per sempre.

L.

Chorus #1863

Pubblicato: 21 ottobre 2022 in chorus

Se non scrivessi – non sarei niente – pompa di sangue – della filiera umana. – E anche qui – muovendo le mani sui tuoi fianchi – idealmente presente – sono cibo per il buio. – La scrittura non salva – è pura blatta post atomica – che se la fa con il fumo e le macerie – nella grande desolazione. – Tagliami le mani – sul patibolo delle voci – e ancora tenterei coi polsi – d’amarti in rima. – Dannazione di cupe stanze – barbiturici di frasi – lente le mani inventano – quello che non c’è mai stato prima.

L.

Chorus #1862

Pubblicato: 18 ottobre 2022 in chorus

La tua carne è un grido – e dandomi la schiena – stai nella tua stanza – a raccogliere vestiti e scarpe. – L’ora non conta nulla – è ferma – immobile – mentre dici con gli avambracci – di noi. – La fuliggine del Battistero – entra dalla finestra – come una domenica. – Appena sotto – in un carruggio lombardo – si versano gli scarti dei ristoranti. – Bella l’età di allora – e la luce – e lo sfiatare dell’autobus numero ventitré. – Dandomi sempre la schiena – dicevano i tuoi fianchi – del mio amore – e della mia morte.

L.