Archivio per agosto, 2022

Chorus #1832

Pubblicato: 31 agosto 2022 in chorus

Perché voler scrivere – è volere esistere – tanto che il cespo delle ossa – fa di te nulla – se non creatura di calcio e fiato. – Sotto gli orizzonti – fumano le nebbie consumando – i tabernacoli e le panche – e gli ostili grugni dei passanti. – Porta qui la parola – come un calice di buon vino: – si scalda subito la stanza – e la pelle tua – e la mia – e il buio frammenta – il corpo tuo – e il mio. – La scrittura – anche stanotte – è un altro corpo – più felice e più vivo: – canta il suo sangue – come a diciott’anni – e per il tempo che dura – si vive – si vive ancora.

L.

Chorus #1831

Pubblicato: 30 agosto 2022 in chorus

Questa larga tomba – ossidiana di nuvole – sotto cui scompariamo – diventando il nulla là sopra – il vento che scivola – fra le chiese a lutto. – Questo viale di passi – dove i platani imbiancano – con le loro barbe di foglie – e noi che parliamo – delle cose rimaste. – Settembre – era una parola come “amore” – un trafficare di api – fra i fiori di cemento – della tua bella città. – Questa tenerezza – che ingiunge al sole e alla pioggia – i tempi remoti dei carri – le labbra umide dei boschi – sui nostri corpi dimenticati.

L.

Chorus #1830

Pubblicato: 28 agosto 2022 in chorus

Se tieni gli occhi chiusi – non ti succederà nulla – che nessuno potrà vederti. – Così diceva mio padre – ogni volta che attraversavamo il centro città – io fuorilegge bambino – nel retro del suo motocarro – agganciato con le mani – alle sponde. – Gli occhi serrati forte – e il motocarro che ondeggiava – fra i propilei – e gli alberi ricchi. – Hai visto? – Siamo passati – da un lato all’altro – del viale centrale – nessuno mi ha visto – con le gambe nude sulla ruggine del pianale – vincente come Superman – che volava nell’estate – e l’insegna del COIN – gigante – sullo sfondo – come fosse per sempre Natale.

L.

Chorus #1829

Pubblicato: 27 agosto 2022 in chorus

Mentre mi porgevi – il bicchiere con l’acqua – hai avuto premura a dirmi – che avevo appena pronunciato – parole che ti turbavano – seppure intercalari di un discorso più vasto – e poco importante. – Quelle dicevano di un’indecenza – e di un addio – e davano sostanza – alle ore del mattino. – Il paradosso è stato sorridere – e un po’ ritrarre il fiato – come un esercito sconfitto: – dal retrobottega – giunse il tuo silenzio – appena indeciso fra il passato e l’adesso – fra la pioggia e il cemento – che cominciava a imbrunire di foglie.

L.

Chorus #1828

Pubblicato: 26 agosto 2022 in chorus

Raggelata – e da qui distante – tutta l’organza della luna. – Del chiacchiericcio – non comprendo nulla – che dai buchi della notte – si riversa per la strada. – Risalgono le grandi mani del cielo – dalla mitezza della pianura – così come le mie – sul tuo corpo disteso. – Si basano gli anulari – chi sulla seta delle stelle – chi sulla setosa fiamma – del tuo collo. – Dal tatto – direi un futuro di pioggia – e bocche – bocche spumose come pavoni.

L.

Chorus #1827

Pubblicato: 25 agosto 2022 in chorus

Di noi che stiamo insieme – gioca il vento coi capelli – sugli occhi. – Di tanto che restiamo – si sminuzza l’ora – in qualcosa d’esausto. – L’affondo dei metronomi – con le braccia lunghe e calde – che danno ritmo a questo finire di stagione – che noi amiamo – e che non amiamo. – Certe lunghe sere – abbandonati – in miserabili addii – certe strade ritorte – che percorriamo – con cuori nuovi e capienti – solo per stramazzare – sugli scompigli degli usci. – Ah, che fortuna è stata l’amarti – ah, che fortuna è stata il disperdersi.

L.

Chorus #1826

Pubblicato: 23 agosto 2022 in chorus

Ascolta il duro scoccare – delle porte; – lo sconosciuto – ha per corridoi bui – fughe nere di strazi; – dentro casa – si trascina il grasso porco del giorno – infilzato alla carotide; – da qui li sento ansimare – l’uno per la fatica – l’altro per la morte; – se ne va la luce – se ne va – e il mio corpo danza – senza danzare.

L.

Chorus #1825

Pubblicato: 21 agosto 2022 in chorus

Tutto di fretta – tanto che dopo la pioggia – è subito il caldo – e poi ancora l’ombra – e il fango – e poi ancora il sole – e tu che mi chiedi – ma già passi ad altro – la finestra che sbatte – lassù in alto – le cose del futuro – gettate nei secchi della calce – gli interstizi nel cemento – e subito dopo – come stai – non ricordo se te l’ho chiesto – e poi non importa – sono le undici e mezza – è tardi – vado di fretta – andiamo di fretta – sarà per un’altra volta – quando ancora – ci dimenticheremo le parole da dire – e l’ombrello.

L.

Chorus #1824

Pubblicato: 20 agosto 2022 in chorus

Mickey Mouse ha – fra i turisti – la goffaggine dell’ubriaco. – Muove le grandi mani bianche – e saluta con la faccia immobile. – Disneyland non è qui – non è da nessuna parte – non esiste neppure. – Dentro il costume – c’è qualcuno a cui – hanno dato cento euro. – La vita – Mr. Bojangle – è questa cosa qui. – All’improvviso – da dietro l’angolo – sbuca un ragazzino – con una pistola giocattolo: – Mickey Mouse alza le mani – il ragazzino prende la mira – Mickey Mouse è colpito al cuore – la faccia ride sempre – anche davanti alla non morte – alla non sparatoria. – Non se ne esce più – penso – affrettandomi a cambiare strada.

L.

Chorus #1823

Pubblicato: 18 agosto 2022 in chorus

In questi anni senza di te – ho temuto di vedermi per quel che sono – ho temuto che un’altra mano – spiegasse al mondo – le inerzie del mio corpo. – In fondo ho vissuto come un estraneo – come qualcuno che aspetti un ritorno – e dove sta il braccio che saluta – l’altro stringe a pugno l’aria – violentemente bianco. – In questa corona d’aeroplani – in questo via vai di persone – in questo marcire di denti e di lingue – io non voglio vedermi – scoprirmi – trovarmi: – voglio sconfinare nel nulla – e dimenticarmi.

L.