Archivio per novembre, 2021

Chorus #1656

Pubblicato: 30 novembre 2021 in chorus

Il mio vicino – spinge il bidone del vetro – fuori dal cancello. – E’ appena tornato a casa: – ha la moglie malata di cancro – all’ospedale. – Ha parcheggiato – è sceso dall’automobile – e ha fatto il suo dovere di condomino. – La vita s’incastra anche così: – piccoli gesti – rimasugli – e la voglia di accendere tutte le luci nelle stanze – per non sentirsi soli. – Non ho idea di come stia – sua moglie. – Non ho idea di come sto io. – Avrei voluto sentire la tua voce stasera – telefonarti: – ma è sempre troppo presto – o è sempre troppo tardi. – E nel mezzo – facciamo cose stupide – e non ci amiamo mai abbastanza.

L.

Chorus #1655

Pubblicato: 28 novembre 2021 in chorus

Dunque, oggi. – Si è masticato – un po’ il silenzio – come gomma americana. – Si è ascoltato il graupel – piombare sull’abbaiare dei cani. – Le scale vuote – nessun’anima agli androni – gli uccelli rimasti – stavano con il becco sotto all’ala. – Se morire fosse così – sarebbe semplice: – nessun saluto – nessun essere umano – due o tre cose prima di partire – e lo splendido tramonto solforoso – sulle montagne innevate. – Dunque, oggi. – Il niente – la sconfitta – dieci minuti scarsi – del tuo ricordo – come un riflettersi di luci.

L.

Chorus #1654

Pubblicato: 27 novembre 2021 in chorus

Le mie scarpe vuote – sono le scarpe di un morto. – Qualcuno che non c’è più – le abitava. – La finestra stride al primo freddo – ganascia di legno marcio – nell’angolo della stanza. – Le mie scarpe vuote – sono ciò che rimane di me: – domani e l’altro indomani – la crespatura del sole – cadrà sulla tomaia rovinata. – Due grandi scarafaggi morti – ribaltati – sotto il palissandro della libreria. – Non vi devo spiegare niente – rifiuto tutto – e scompaio – così come sono venuto.

L.

Chorus #1653

Pubblicato: 26 novembre 2021 in chorus

Questo sole che si sfalda – sopra il nero dei monti – questo andarsene ogni giorno – di decimetro in decimetro. – La brutta vita rimasta – il glicine morto – il rocambolare fra le pietre consunte. – Perché combatti l’inevitabile? – E’ tutta notte – distesa sopra altra notte – nient’altro che buio. – Il dittongo impronunciabile – dei giorni vicini ad altri giorni. – Voi che siete scomparsi – tutti spettri e vento – elettricità e fiori – fermate questo cuore – fermatelo – ora e per sempre.

L.

Chorus #1652

Pubblicato: 25 novembre 2021 in chorus

Non ricostruirmi – di cattiveria – il corpo. – Ti prego – lasciami nell’imperfetto – della gentilezza. – Nel balenare – dolce – di una risata. – Nel trastullo felice – di averti – e di averti ancora. – Fermami – la rabbia – oltre l’invecchiare degli occhi. – Ho bisogno di un canto – della litania notturna – delle tue braccia. – Salvami – l’attimo prima – della morte: – tu che sai – perdonami – e un’altra volta – liberami – da me stesso.

L.

Chorus #1651

Pubblicato: 21 novembre 2021 in chorus

Se viene la nebbia in città – dagli autocarri tremolando – dai selciati dei grandi ospedali – fumando fra le insegne della COOP – zittendo i gialli motori degli autobus – se viene la nebbia – la città – ha aloni beffardi come lune – cani col pelo ispido – a muso basso – sulle cordigliere sporche dei marciapiedi – come stasera ha – litigi – insulti – bambini reclamati – da dietro un sipario – l’amore si leva il trucco – l’amore maledetto – tutto pugni alzati – umidità – probabile pioggia – nelle prossime ore – da nord ovest.

L.

Chorus #1650

Pubblicato: 20 novembre 2021 in chorus

Proprio nel punto – in cui sta Hank Williams – con gli occhi rivolti al cielo – lo Stetson come un’aureola – congelato in quegli opifici di fantasmi – che sono le fotografie – piove la luce – come un urlo di megafono – e la scritta grande – arancione – HANK WILLIAMS REVEALED – è il Monte Rushmore – della mia America – e poco più in là – giovani ragazzi scamiciati – dicono fumando – che le strade sono piene di poesia – da qualche parte a Boston – nel 1960 – ma – ascoltami – è come se fosse tutto permafrost beatnik – fradiciume country – dolcissime spose – ragazze – in Cadillac dimenticate in Arizona – Oh, Irene, goodnight – I’ll see you in my dreams.

L.

Chorus #1649

Pubblicato: 19 novembre 2021 in chorus

A volte sul tavolo – vi erano quei bicchieri di vetro grosso – prismatici e nebbiosi – e la tovaglia cerata dai disegni strambi. – Erano i bicchieri per il vino – quello non importante – quello che non si serve nei ristoranti di lusso – quello buono – quello che dice più delle parole – il laccio di tutti i discorsi – della giovinezza – e della malinconia. – Nelle nostre case – non era la stessa cosa: – succedeva solo lì – in quella stranezza da montagna – il vespro di noi – l’inginocchiatoio della sera – e l’angolo solito – dove stavi – mentre sbocciava la vigna – con l’allegria delle cose dovute.

L.

Chorus #1648

Pubblicato: 16 novembre 2021 in chorus

Fateci caso: – la gente che ride di buon gusto – fosse pure per il vino – fosse pure per un’isterica allegria – ha in sé il segreto – di una tristezza capovolta – il soldo caduto dal lato giusto – nella scommessa costante – di una vita atroce. – S’irradia dalle tempie – tutto il tepore del sangue – e gli occhi – gli occhi danno al dolore – una recrudescenza di colori – un improvviso sonaglio di luci. – La risata – fa del tuo volto – una capriola – e della tua bellezza – circumnaviga tutto – scoprendo – ad ogni parola stracciata – una cala nuova – dove fermarsi ancora – a riposare.

L.

Chorus #1647

Pubblicato: 14 novembre 2021 in chorus

La spaventosa onda – dell’ultima pioggia – dove al buio nuvoloso – s’infrange l’aracnide del sole: – su quel confine di strappi – siamo noi tutti – pencolanti come funi. – L’odissea magnetica – dei nostri occhi soli – l’arrabattare le mani – alle finestre. – Si dice che sarà un domani di luce – un fiorire di voci – un ritorno di suoni di campane – e due o tre passeri – nella timidezza grigia dei giardini. – Si dice – si dice – ma la certezza del non esserci – spalanca intanto la terra dei lutti – e infine dell’amore.

L.