Archivio per Maggio, 2022

Chorus #1769

Pubblicato: 30 Maggio 2022 in chorus

Mano a mano – diventa vago – il tatto – il bacio – l’occhiata furtiva – l’odore del tabacco – l’anemone – e il gusto dell’omelette. – Tu pensi che l’impronta rimanga – sotto il palato – fra i seni – sulla gioia aperta delle cosce – sul collo teso – in ogni dove – ma crepa tutto alla radice – mano a mano che non piove. – Nell’ansimare canino del sonno – ruotiamo gli occhi – e ci perdiamo: – di te – di noi – gli stampi dei corpi svaniscono – mano a mano – mano a mano.

L.

Chorus #1768

Pubblicato: 29 Maggio 2022 in chorus

Ora che l’aria è più fresca – e le cose sembrano più definite – dentro la notte calma – sopra i fili per stendere – cade la luce della luna – con il solito perentorio menefreghismo – di chi ha altro da fare – nel cosmo o negli anni – che restare a frugare – sotto i cappelli di questa piccola umanità; – ora che l’aria è più fresca – dentro il buio – senza apparente motivo – ti rivedo danzare – con le tue calze colorate – sull’orlo del divano – e il mio meravigliato amore – fottuto – come si fottono tutte le cose.

L.

Chorus #1767

Pubblicato: 27 Maggio 2022 in chorus

La settimana che termina – incute al buio – schiocchi di persiane – e lunghi profumi di bagnoschiuma – e un accenno più alto di voci: – è la gola del borgo che – fra le chiese – rigurgita questo tempo vuoto – questo niente. – Gli attici dicono d’incandescenze – e musiche. – Il venerdì è un altro stupido cuore – che canta. – Il tavolo in ferro battuto – giacerà inusato – sotto il larghissimo calvario delle stelle – e la candela – brucerà insetti come scampoli di umani: – da quando non divido – i tuoi capelli bianchi – dai tuoi capelli scuri – i giorni tartagliano nel tempo – tutti uguali.

L.

Chorus #1766

Pubblicato: 26 Maggio 2022 in chorus

Si asciuga il temporale – sfinendosi di barbagli di lampi – in circoscritte zone del cielo – nulla facendo – nulla terminando – qui sulla terra. – Il piovasco è soltanto umano – candido di profumi – di urla di gioia – di amori negli interstizi – di tradimenti – le grandi passioni – sgusciano come salamandre nel fuoco. – L’obice della sera – ha tentato il suo colpo – dall’aldilà del monte: – mi manchi – nonostante le centinaia di ossa disfatte – ma forse ancora più mi manca – il nostro trattenersi nella pelle dei silenzi. – Basta la fiammeggiante – coda dell’uragano – come vedi – per tentarmi – disperatamente – al ricordo.

L.

Chorus #1765

Pubblicato: 23 Maggio 2022 in chorus

Io certamente non lo saprò – se ho fatto bene o se ho fatto male – e questo almeno un po’ – toglie alla morte eroismo – e anche al vivere non giova. – Tace tutto – niente dice il vaso della rosa – niente dice la pioggia cittadina – la morna dei cipressi – e ogni cosa. – Viviamo a caso – gettati dalla rupe del giorno – come informe umanità: – ho voglia certo del tuo cuore – di andare a teatro – sulle vertebre della tua schiena – ma per queste strade è caos – inganno – rancore – e futilità.

L.

Chorus #1764

Pubblicato: 22 Maggio 2022 in chorus

Questa non è una casa – ma una stazione dei treni. – Ha una sala d’aspetto – un caffè – un chiosco di giornali – scale – binari – altoparlanti. – Da qui – ogni giorno – un treno – mi porta con sé; – attraversa pianure e periferie – andiamo e non sappiamo – poi torna a fare scalo – nella stazione vuota. – Io dormo nell’atrio – e regolarmente – qualcuno mi si avvicina – e mi dice qualcosa – sul non potere fare – sulla forza pubblica – poi si spengono le luci – e lentamente – scompaiono i binari – le scale – il caffè – e anche io.

L.

Chorus #1763

Pubblicato: 21 Maggio 2022 in chorus

Mentre siamo impegnati a dimenticarci – centimetro dopo centimetro – scavando formicai nel cuore – oltre maggio – s’addensano nuvole a larghi stormi – brucando cieli come foglie – e di questo nostro crocevia d’armate – e di rottweiler – e di silenzi – e di strazi – e di confini – faranno in un gesto – altri temibili giorni – altri impacci notturni – dove soli e invecchiati – ci chiederemo – è tornato l’autunno – ancora ancora e ancora? – E le finestre si apriranno e si chiuderanno – lungo le ossa di una guerra – che non avremmo mai dovuto.

L.

Chorus #1762

Pubblicato: 20 Maggio 2022 in chorus

Dal caldo spunta come una testuggine – l’odore di fritto. – Il cielo si capisce che è vuoto – anche se è notte. – La testuggine – risale – le pareti della casa – come l’alta marea. – Un’ambulanza – sfregia questo strano silenzio: – il bagnasciuga dell’estate – è dolcissimo – mi fa una tenerezza enorme – sembra scusarsi – con occhi minuti di sassi. – La testuggine è diventata uccello – onda calda dopo onda calda – si ritira l’acqua docile – sopra il cartoccio della vita.

L.

Chorus #1761

Pubblicato: 17 Maggio 2022 in chorus

Dolcemente – le mie asimmetrie hanno intermittenze – e dove si fa quiete – venite avanti rumorosi – presenti – carne – capelli – voci! – Siete e non siete – amanti – amici – tagliate il fuoco dentro il sogno – e in fondo siete calmi – proprio come vi ricordavo. – Di voi s’ increspa questo sole – tace il fumo dell’ombra. – Il sogno di voi – allegra il nulla – spariglia la solitudine degli occhi. – Quanto è morto il cielo – quanto è morta la casa – quanto è morto il mio corpo – trapassando di voi il miraggio – il bel miraggio del perdono – che mi deste – nel cantuccio del nostro sognare.

L.

Chorus #1760

Pubblicato: 15 Maggio 2022 in chorus

C’è quella cresta di alberi – e il campo da basket – (è maggio ma fa caldo come a giugno) – e si alza – sotto ai canestri – polvere di sabbia – il camposanto da un lato – dall’altro il riparo del muretto – dove si sta per tirare a sera – sotto le gonadi importanti – del campanile – io ti ho vista in un’altra donna – malamente – lo ammetto – come un corpo espulso da un altro corpo – mentre scivolava la luna su tutta la Brianza – e rimaneva per te la sfortuna – di me che ti vedevo – e ti vedrò ancora – perché la dannazione è questo sbagliare tiri liberi – e poesie – e luoghi in cui stare.

L.