Archivio per dicembre, 2012

Chorus #132

Pubblicato: 30 dicembre 2012 in chorus

Conosco quel tuo lontano venire. Quell’arco rosso sotto cui passi. E poi le mani contro altre mani nella salvezza che rechi. I segni che lasci sopra l’umida mia terra. Gli arrivederci delle sere che una dopo l’altra cadono nelle ore più stanche. M’accorgo del tuo amore scarno. Della fragilità delle tue ossa ormai cespi di viola sfiorita. Eppure sei come una gola di fiume appena crespa dal vento. La sorpresa trasparente di una pozza dove l’estate trapassa le pietre d’argento. Ogni cosa mi porti. Ogni timido accenno di distante tremore. L’imbarazzo dei cardi nelle gelate dei campi. I fuochi fatui delle colline nell’ombra fredda di gennaio. Rechi una danza e un’assenza nella disordinata chioma dei tuoi anni. La mia casa respira ad ogni tuo passo.

L.

Chorus #131

Pubblicato: 22 dicembre 2012 in chorus

Davanti alla finestra le cime erano spezzate. Rosa e bianche giacevano sotto la fredda lama della nebbia. Poggiate a quel poco di sole come a una madre in lacrime. Dicembre era ormai pieno, gonfio di gelo e assorto. Stavo così nel silenzio del mattino. Qualche casa rossa s’accendeva di colori. Voltava i suoi fiori al giorno. Qualche vetro accecava di riflessi distanti. Dietro, il sonno. Quel caldo dei corpi ancora vivi nell’attimo del trapasso fra il sogno e la luce. Ricordo solo il mio stanco respiro. Come qualcosa raccolto da un pozzo esausto. L’insufficienza del mio corpo senza il tuo corpo. L’immobilità delle braccia nel giorno vuoto che arrivava. La mia figura smunta dove prima era l’amore. L’incavo delle coperte, secco come un fiume che non è più. Lo svanire dietro l’angolo della stanza.

L.

Chorus #130

Pubblicato: 15 dicembre 2012 in chorus

Aspetto il tuo corpo ogni notte. Nel buio lo attendo. Attorno muoiono le cose, si spengono i colori, si calma ogni affanno. Si fessurano le luci. Ogni casa si curva come un pianto. La sera s’apre di strade. Nell’affondo del gelo s’arrossa ogni attesa. Ogni lago muta e resta bianco ad aspettare i tuoi passi. La terra si scava tutta, si ribalta, per farti arrivare a me. Precipita sasso dopo sasso. Sopra si stende il cielo come una candela spenta. Ma tu non giungi. Non v’è suono. Quel camminare gentile fra le stanze. Quella voce che ride. Lo sguardo. E io sono come un cane fra le vie di ghiaccio, nel freddo mattino, in un angolo di ombra e di poche rade foglie. Nella pena del morire solo.

L.

Chorus #129

Pubblicato: 9 dicembre 2012 in chorus

Il mio sangue ha l’argine della tua pelle. Scorre nel silenzio del tuo corpo buio. Sotto l’arco delle tue mani di solitudine. Trapassa il mio petto e il tuo petto, dai tuoi seni mi ritorna al cuore. Fuori impazza dicembre. Un uccello nasconde il becco sotto le piume. La luna è ghiaccio nel cielo. E’ nera serpe che s’allunga sulle pareti bianche. Sopra i lunghi cadaveri freddi dell’amore, che altro non siamo. Il sangue ritorna nelle dolci parole. Fra labbra e bocca cerca una via. Un ritorno. L’umiltà delle vene. Quella tenera fiamma che scalda e brucia brucia brucia fino all’avvisaglia dell’alba. Quella cenere che fummo.

L.

Chorus #128

Pubblicato: 2 dicembre 2012 in chorus

Basta che tu sia qui. Seduta nel buio. Con le tue gambe bianche come letti di fiumi. Silenziosa. Innocente. Colma di legna e di foglie. In attesa della neve che cadrà nelle notti a venire. Sufficiente all’amore. Sazia e annoiata fra i passi soliti delle finestre. Tesa agli ampi soffitti se poso una mano. Gli occhi tuoi teneri di risposte mai avute. Fuori i cani ci assediano, nel dolore dei pochi suoni. Pare tu abbia il collo spezzato come un cigno morto in dicembre. Reciso nell’acqua gelida come un girasole di ghiaccio. Ti muovi nella grazia dei ricordi come la luce dell’alba. Rifletti da casa a casa e t’involi scalza come un sole abituato alle assenze. Bianca bellezza sopra a cui immobile giaccio.

L.