La strada ha la pioggia, stasera. Pulisce l’idiozia e le scarpe. Dietro spinge la luna come una rivoltella nella tasca nascosta dei cappotti. Il suono che arriva è d’acqua sporca e grida. Come un linoleum strappato da un cane rabbioso. Come quando spingi i tuoi occhi nel buio della tromba delle scale. Una lampadina che esplode come un sole attorno alle tre di notte sui tuoi mocassini di morte. Scale-puttane-scale-solitudine. Il sordo buco di un motore che non attende la luce del semaforo. Quel bacio atteso che odora di sconfitta e futuri drammi. Poco più in là risplende Ottobre. Nelle ore che passano ne hai già il passo lento, lo sguardo e quel lungo ponte antico sulle cose. Rami nudi come il cuore.
L.