Come se ci fossero i campi – da qui – la macchia di grano della pianura – l’oasi di una casa – dal porticato alto – e il carro in legno – ornato di vasi – e all’esterno – l’agrifoglio in sonno – nel giardino. – E sollevato dal tramonto – resta invece – il profilo di città: – ha una sua schiena di doghe ritte – torri e palazzi – vacui indici di luce – gettati a caso fra la luna. – E’ il tempo strano – delle cicale. – L’oggi è passato – sul suo cavallo d’oro – e ancora non s’è fermato – nelle aie. – Si cantano le canzoni – da qualche terra antica – sommessamente in coro: – si muove la stagione – sulla fatica – sulla panchina sola – che più non dà ristoro.
L.