Archivio per marzo, 2023

Chorus #1963

Pubblicato: 31 marzo 2023 in chorus

C’è sempre questa rannicchiata luce – a scomparire nelle campagne – nel fondo di un abisso di meli – da dove emerge sola – l’onda dell’erba. – A questo canto – si può restare muti – finalmente noi interamente – non smezzati d’amori – e di promesse. – Curva la terra – a capofitto – e c’è elemosina d’acqua – negli occhi acquosi delle pozze. – Fra me e te – c’è un rivolo di strada – un accantonarsi di rive – come un salire di salmi. – La quieta solitudine – dentro il cuore dei larghi campi.

L.

Chorus #1962

Pubblicato: 30 marzo 2023 in chorus

Siamo arrivati fino a qui – dicesti danzando la mano invisibile – e sul dorso di balena – (lucentezza di capodoglio inabissatosi) – ansimava la barchetta del sole – disperandosi dell’onda grigio azzurra. – Che tiepida così – la tua schiena – rampicante nel cielo – come una fioritura! – la riviera delle quattro del pomeriggio – bruniva di gelati e mulattiere – in lontananza tutto – aveva fracasso – ma non noi. – Ogni cosa diceva vita vita vita – e guardaci oggi – quasi estranei – da una parte all’altra della piazza – a inforcare vicoli a caso – come la gente più sola.

L.

Chorus #1961

Pubblicato: 28 marzo 2023 in chorus

Qui – intorno agli occhi – la giornata giace assopita – l’ombra avanza nelle orbite – fin dentro il formicaio dell’iride. – Si deforma il bulbo – come una glottide – e nel centro avvizzisce ingoiando – la lacrima tremenda come un gorgo. – Ogni cosa vi muore – mille volte e mille ancora – e il dardo della luce – trafigge lo stomaco del giorno. – Alla catena – i cani dormono – e il bosco è un tempio – per la luna.

L.

Chorus #1960

Pubblicato: 26 marzo 2023 in chorus

L’opaca opera dell’alba – grattugia di cime – desolato sole d’arancio – che entra in casa – con la stanchezza di un gatto; – tenta ogni mattino la luce – tenta a ditate – il parossismo delle sette del mattino – sfiata la mongolfiera della primavera – sopra ogni pallida carne; – avanti! avanti! – diciamo arrivederci al sogno – che il buon tempo – riga gli specchi del cielo – e da lontano – salgono già le voci – passando e ripassando – sulle velleità dei vivi – sull’ultimo sbadiglio dei morti.

L.

Chorus #1959

Pubblicato: 25 marzo 2023 in chorus

Presto sarà – il dominare delle foglie – e di noi due senza – all’ansimo del prato. – Cento volte – gli anni son passati – ribaltando il catrame delle strade – appena sotto i cipressi malconci. – La vita si schiude – infinitamente sola – portando luce di campi – alla sozzura dell’inverno. – Di tanta bestemmia di cielo – noi due siamo piccoli – antropofagi di noi stessi – all’ossessione dei bulbi nascenti.

L.

Chorus #1958

Pubblicato: 24 marzo 2023 in chorus

Siamo questo groviglio di penitenze – d’umano abbiamo il gorgo del corpo – il salutarci – il rimandare a presto la nostra primavera – cupi e dissolti come siamo – scarnificati come una mano chiusa a pugno: – docili le ombre – scendono ad ali larghe – su tutto questo nostro tempo silenzioso – sotto questo sfibrarsi di un marzo – che pare giugno. – Incespica una tosse canina – da una finestra aperta – il fumo di una sigaretta – s’incava al cielo – si lancia un animale a perdifiato – è felicità di prati – è abbondanza di vita – dove il nostro stare – è già passato.

L.

Chorus #1957

Pubblicato: 22 marzo 2023 in chorus

Lo sapevo, – il tempo di fare due cose – e già non ricordo il tuo viso: – c’è come una statica in cielo – una realtà bizzarra – che buca la tenerezza – come una camera d’aria. – Per non dire del traffico – dei lavori in corso – dei ventidue gradi – dell’avere a che fare con idioti. – Ci allontana tutto – anche un cane lasciato libero – una foglia nuova – l’avvisaglia di umidità. – Non ci guarderemo più – se non fra una decina di vite – quando finalmente – toccherà a noi – perlustrare la notte fino in fondo – seriamente.

L.

Chorus #1956

Pubblicato: 21 marzo 2023 in chorus

Gli amori – stanno dentro al sogno – nascosti nelle sue tasche – come chiavi di cui – non ricordiamo più la toppa. – Gentilissimi colli femminili – s’avvitano nella grande marea notturna – fenicotteri di viaggi – in ambulatori d’acqua. – Dunque sì – il sentimento svanisce – a mano a mano che torniamo soli – ai nostri poveri letti. – Dunque sì – ti ho amata – e piango il tuo volto che va – alla cupa volta della prima luce. – Vasti sono i mondi – che non viviamo.

L.

Chorus #1955

Pubblicato: 19 marzo 2023 in chorus

Mio padre oggi ha camminato – nel mezzo pomeriggio – lambendo la strada della fabbrica – e salendo verso Città Alta – sotto un sole tiepido e indeciso – ha camminato da solo – probabilmente pensando a mia madre e a me – che sono tutto quello che gli rimane – ha camminato senza sentire stanchezza – e lo avrebbe fatto ancora – se mio padre oggi – non fosse diventato un albero – un palazzo – un rigagnolo di fiume – una piazza. – Oggi mio padre – infine – è diventato me.

L.

Chorus #1954

Pubblicato: 18 marzo 2023 in chorus

Al sillabare del viale al primo vento – si staccano i tigli rimasti – ognuno che dice solitudine – appena dietro il grande ospedale. – L’aceto dei prati – gorgoglia di terra e scoiattoli – la vita vive – nei pomeriggi più perduti. – Bruciano da qui le colline: – tempestate di santuari – hanno di ognuno che passa – il segno della città sottostante. – Tremulano chitarre d’automobili – sui raccordi stradali – questa musica è un abisso – questa musica canta di cose morte. – Il sopralzo della bella stagione – ha già il tuo cuore stizzoso – cane rognoso d’amante.

L.