Archivio per giugno, 2023

Chorus #2016

Pubblicato: 30 giugno 2023 in chorus

Seduto e immobile – le gambe bianche – ami sopra un pavimento d’acqua: – non mi succedeva – dalla morte di mio padre – fisso nelle fredde sere di gennaio – incapace di tutto – assente. – Ora il dolore ha navigato – si è perduto – si è sfinito a distanze – eppure l’accenno alle dimissioni dalla vita – è l’unico sangue che mi percorre. – Seduto e immobile – gli stanchi polsi logori – a sostenermi il corpo: – avete tutti ragione – e casomai chiamate – se passate da qui.

L.

Chorus #2015

Pubblicato: 29 giugno 2023 in chorus

Un severo silenzio ombreggia – le ore immature – della piena estate – canicola sollevata a lembi – dalla tenera brezza della montagna – e appena sotto – tu sei un’ammonite – ritrovata da un sepolcro: – ecco con chi ho a che fare – giorno dopo giorno – come un ominide del Mesozoico – pescatore di molluschi – sulla riva di un mondo bianco – in formazione: – fallimenti – fallimenti – fallimenti – espongono il mio cuore – come un dente da latte – gasteropodi risalgono muri – adesso e per sempre.

L.

Chorus #2014

Pubblicato: 27 giugno 2023 in chorus

Majakovskij ha due buchi neri al posto degli occhi – le sopracciglia arginano la fronte ampia – non sorride – non sorride al fotografo – e poggiato al suo bastone da passeggio – siede in una posa eterna: – la donna che è con lui sorride – è graziosa – forse è quell’amore d’acciaio e rivoluzione – che lo porterà a spararsi – forse è quella leggerezza dell’estate moscovita – che s’intravede sullo sfondo: – c’è qualcosa di grave – fissato in quell’attimo – tipo che le gambe di lui e di lei – si sfiorano – tipo che un temporale lontano – porterà presto – la desolazione dalla taiga.

L.

Chorus #2013

Pubblicato: 25 giugno 2023 in chorus

Da un parapetto – la domenica sera – volge al silenzio – sforbiciando il rapimento assorto – di una città distesa: – dove nacquero le strade – s’incolonnano lumi e persone – i primi reclamando il nero del cielo – gli altri scomparendo in portoni – con sporte d’estate – lasciate ad abbeverare la casa. – Quanto è gentile – questo terreno ventoso – sopra cui ancora – si dimena il grano! – Bambini dicono ancora di giochi – di un nascondino sotto la luna;- poco lontano il tiglio scivola in luglio – come precipitando – in una tomba.

L.

Chorus #2012

Pubblicato: 24 giugno 2023 in chorus

Non si sta sempre qui. – Non ci si abita regolarmente – scendendo e salendo le scale – aspettando e aspettando: – ogni giorno – può succedere – uno sfratto. – Come togliersi un dente con le dita – nell’indifferenza generale: – un poco di morte – come ordinare un gelato al cocco – e tanto del mio sogno – dedicato a te – con indicibile dolore. – Non si sta sempre qui. – Perlopiù abbandoniamo la carne – come un soprabito sullo schienale di una sedia – e noi senza vergogna – nudi come il cielo – ci oscuriamo di nuvole – trafitti di sole.

L.

Chorus #2011

Pubblicato: 21 giugno 2023 in chorus

L’asimmetria delle ante – racconta del passato – più del tuo corpo disteso – e poco al di là – di un buio cavernoso – penetra nella stanza – un profumo di prato – segnando ai muri bianchi – la linea del mare salito – che mare non è – ma umida terra – e declivi d’assoluti alberi boschivi; – il corpo disteso – batte sotto un tripode di luce – figure notturne come gufi – stanziano nel buio – ritmicamente vegliando a gozzi – l’eccentrica ora dell’addio; – questo camposanto – questo camposanto di baci – lingue e denti e ferite – questo largo camposanto di sogni.

L.

Chorus #2010

Pubblicato: 20 giugno 2023 in chorus

Tremolano di niente – le notti dell’estate: – basta il ricordo di un lavatoio – che il suono nel silenzio – essica di un profumo antico. – Il dardo della luce figge – l’opera bramosa – di chi non s’accontenta del sonno. – Ci sono rimanenze di poli – nel trasmutare assiduo delle stelle: – la malinconia acuta delle parole – quelle dette come per volersi bene – come per dire finalmente l’estate! – ora ahimè decantate – nella vasta siccità delle ore.

L.

Chorus #2009

Pubblicato: 18 giugno 2023 in chorus

Distratto rimangi il cielo – come sputata carne dall’osso – per chi ti accusa di non guardarlo più – o non abbastanza – e solo tu sai – che adoprando il corpo – come qualcosa d’abitato per riparo – lo sguardo hai volto – più e più volte – a quel silenzio forzuto – strisciato di cose umane – e a poco a poco – come levandoti di dosso un copricapo – ti sei involato – già morto da un pezzo – a rannuvolare solo – su correnti occidentali.

L.

Chorus #2008

Pubblicato: 17 giugno 2023 in chorus

T’assomiglia infine – l’anima vaga – scontornata – nella fotografia: – non giurerei che sia tu – (la memoria langue) – eppure quella luce di ginocchia bianche – fa un falò di tutto – dal lago alle barche – alle secche altitudini dei promontori. – Lo sguardo rimane addossato – sul reclinare molle – di quel corpo di donna – spettrale rimostranza di vita: – a che devo il mistero di non averti – tu uguale ai morti – e con i morti balzata oltre le mani – figura accennata che osservo – svanente bellezza contro sole.

L.

Chorus #2007

Pubblicato: 16 giugno 2023 in chorus

Come un singhiozzo nel petto – l’automobile nera – lenta trafigge le ossa dei viali – colpendo a fanali – la solitudine dei benzinai – e a larghi rombi sommessi – su sfondi di monti – scalpita di ruote – le cicatrici dei discount; – io con lei – ho un abbandono – un focolaio d’addio – nel ghermire il volante – d’automatico andare – la casa non è distante – per me e per te – non dice nulla – come un dente di cielo inverso – marcio di luci – ficcato nel cemento.

L.