Archivio per gennaio, 2023

Chorus #1925

Pubblicato: 29 gennaio 2023 in chorus

Quanta vita – si muove infelice e altra – sotto il rumore delle nostre braccia – nell’affogo del cuore nel petto – nella delizia perfetta dei ginocchi? – Non sappiamo – di quest’altri mondi – di questi terremoti nervosi – che mi fanno dire di te – poche cose – come se ti vedessi navigare via – su un placido mare. – Oh questo cranio bizzoso – che la notte trafuga di me la carne – gettandola nelle gole dei sogni! – Che resta – dopo il pasto? – L’onirico amarti – agita il mio corpo mortale. – Il vento muove la lunga tenda bianca – dentro e fuori la spalancata finestra – dentro e fuori di me – lo scheletro danza – in un altro.

L.

Chorus #1924

Pubblicato: 28 gennaio 2023 in chorus

Guardarti – nel palmizio calmo di settembre – in quell’ondulare di vento e mare – che fa dell’eternità i giorni. – In questo ventre d’inverno – giace il nulla – l’amarezza degli anni – la corda del cuore – tirata come si tira una campana. – Di te – è bello ricordare – l’imbrunire dell’estate – il tiepido ruotare del sole – attorno alle torri dimenticate. – La strada che portava al mare – arrossata di case. – Il parapetto – dove dicemmo “per sempre” – nell’ammoniaca del tramonto. – Nello stomaco di Dio – è il gelo e la morte – nei digradare dei gradini verso il mare – è l’addio.

L.

Chorus #1923

Pubblicato: 27 gennaio 2023 in chorus

S’imbuca l’età – nella sua tana perenne: – lordi gli anni – hanno il peso del cielo – netti, sommati – sono poco più di un’adolescenza. – In fondo alla giornata – si contano le luci accese e quelle spente; – appena sotto – nel vociare della folla conosciuta – si ramifica la speranza con il ricordo – si strugge la casa rimasta – come il cuore trasalito. – Dove si tende il tuo sguardo – con l’abisso del futuro – lì, nel preciso stacco – il giorno complotta altre ore – sopra il tuo corpo sottile – ramazzando le ossa ancora.

L.

Chorus #1922

Pubblicato: 24 gennaio 2023 in chorus

Bisognava che fossero passati – nei lanci interstellari – centinaia di asteroidi – silenziosi barbagli di pianeti – sopra volte azzurrate che non percepiamo più – per fare che in questo sfrigolo di freddo – io e te sentissimo il peso dei nostri corpi – l’avvisaglia della muta del distacco – l’ansia terrena dei campi – il dialogo della semina con il cielo – il parlare muto del nostro invecchiare – nella perla fumosa degli sguardi: – il Tempo distacca carapaci celesti – rimesta zuppe di galassie – io e te bastiamo di dita – e di coraggio.

L.

Chorus #1921

Pubblicato: 22 gennaio 2023 in chorus

Non ho più esperienza – (senza esperienza la poesia muore) – vivo rannicchiato in un metro cubo – è colpa mia – è solo colpa mia – sanguinano i denti crescendo – il corpo va – se ne va da solo – compiutezze da saltimbanco – è stanco – stanco di non esistere – ti ho già dato troppo – dice – per quanto tu – non sia stato capace d’amarmi – e allora nel mio ginocchio al petto – è in combutta con la fucina da dove arriva – per darsi a qualcun altro – io stendo le braccia a toccare i muri – scarafaggi – scarafaggi dappertutto – che aspettano pazienti – il gran finale.

L.

Chorus #1920

Pubblicato: 21 gennaio 2023 in chorus

Le parole sbagliate – dicono di noi l’altro – il non nato – il non morto – colui che sta nel ventre ancora – e divora i giorni – nella sua ombra infelice – ad ogni battesimo di ora; – la parola errata – è il fratello distinto che ci ignora – il cane randagio del volgo – la neve che cade sulla passiflora. – La bocca è a volte disincanto – la lingua è feroce – e l’ultimo riparo degli occhi – non protegge e non dice: – il grido – sopravanza – l’amore – il bacio più – non benedice.

L.

Chorus #1919

Pubblicato: 20 gennaio 2023 in chorus

La luce tremula nel cielo d’inverno – e sotto passiamo noi – indecisi nelle braccia – e nelle bocche – e finalmente il diamante di gennaio esulta – sopra il tergiversare delle città incantate. – Il freddo ci raccoglie – come creature disperse – ai nostri fianchi va – il coltello della tramontana. – La stizza dei rami – violenta le cuspidi delle colline: – tutto è netto e selvaggio – tutto è disadorno – e anche l’osso della nostra voce sbianca – nel midollo del fiato. – Sottobraccio andiamo – in questa notte – che sa di eterno.

L.

Chorus #1918

Pubblicato: 17 gennaio 2023 in chorus

Che stupida leggerezza questa solitudine – mentre ti guardo risalire dal fondo della stanza – come da una strada di paese di montagna – dolcemente assente – vaga – affaticata da non so quali pensieri: – non riesco – da sotto questa parete – a indovinarti il dolore – mentre avanzi verso di me – sull’ultimo scalino della nostra distanza. – La disabitudine delle mani – non dice più nulla – scaraventa le ombre nella luce – tutto il tuo corpo – diventa la mia stanza.

L.

Chorus #1917

Pubblicato: 15 gennaio 2023 in chorus

Tentando alla neve – lo scucio del cielo – dai prati gelati – si strappa un lembo di corvi: – dunque è così – che s’addensa nel volo – la vita restante. – Grave la pena dei boschi – s’ingrigia ai casolari abbattuti: – da porta a porta – si sfila il gelo – dominante. – Bizzarra la tua mano – inanella il tuo volto – e da queste distanze – la felicità dei corpi – ha monili di occhi – nel sole morente. – Inverno è qui – sopra tutte le cose – la lama di neve – fiocca sulle tue piccole rose.

L.

Chorus #1916

Pubblicato: 13 gennaio 2023 in chorus

E’ obsoleto il vuoto delle stanze; – s’irradia l’inverno scrupolosamente – misurando l’acciaio delle cose – formicolando il suo freddo – sopra il baccano dei nostri corpi. – Mi piacerebbe non avere fretta – ricordare la tua schiena metodicamente – come un pianoforte – un cieco. – Larghissimo – il sole – sfina la terra dura – poco distante. – Tu dici poche parole – camminandoci sopra scalza – lentiggini di alfabeti – caduti a caso – come la neve. – Bianca allora – la bella vita – si assapora – come alzando lo sguardo.

L.