Archivio per ottobre, 2023

Chorus #2092

Pubblicato: 31 ottobre 2023 in chorus

Lascio andare – non trattengo più: – è l’età in cui si disfano – i nastri molli – di qualche tempo fa – e si sfilano i corpi – che abbiamo posseduto – e si spaurano le code di lucertola – delle nostre braccia giovani – le gambe forti – e i toraci gettati nell’amore. – Di quante parole è fatta l’illusione – di quanto sacrificio? – S’accorda il silenzio – con l’essere gentile – col rimuginare voci e felicità: – lascio andare per stanchezza – per consunzione – e tengo accesa una luce – nell’ibrida casa di cemento – e di disamore.

L.

Chorus #2091

Pubblicato: 29 ottobre 2023 in chorus

Costruiamo da soli le nostre trappole – e le chiamiamo con modi spicci: – amore – soprattutto – e poi soldi – carriera – figli – famiglia – lavoro – feste private – matrimoni – religione. – Seduti in una camera vuota – qualche centinaio di noi – se n’è accorto in tempo: – il cappio – la finestra aperta – il gas – la pistola – tutti eroi della resistenza – da Majakovskij – a Brautigan – a Sexton – a Ryzhy. – Spalancati gli occhi sugli errori – eccoci contornati di luce – in un’assolata distesa di neve.

L.

Chorus #2090

Pubblicato: 28 ottobre 2023 in chorus

Portare i panni di mio padre – pare il grande destino della solitudine: – le cravatte sono lì ancora – serpentiformi e morte – forse un cappello – un colbacco – sicuramente un casco – un portafogli vuoto – la sua cintura. – Regge il nodo al fazzoletto – che faceva per non dimenticarsi – le cose sue dei giorni – il ricordarsi di tutti – l’ampia gentilezza degli occhi. – La cricca degli armadi – che non si svuotano – che stanno in combutta – nella luce spenta della stanza: – mio padre s’infila una giacca – e scende al bar con gli amici – che saluti o non saluti non importa – io calzo le sue scarpe – ogni volta.

L.

Chorus #2089

Pubblicato: 27 ottobre 2023 in chorus

S’incanta del fiume l’argine – non per magia – ma sospendendo l’acqua corrente – in anse trafugate alla sua rabbia: – di qui ha solo piovuto – di là, in fondo alle case – ma proprio dove balzano i bagliori – la guerra stramazza il cielo in fuoco – e tutto è perduto. – Quanto è incauto il non perdonarsi – il restare nel buio quando fuori è ancora pace; – quanto è striminzito il cuore – gettato a caso fra il nostro petto – se di noi non capiamo la felicità di un gesto – il cercarsi a sera la bocca – il digiunare di pane e di vino – il divorare affetto.

L.

Chorus #2088

Pubblicato: 26 ottobre 2023 in chorus

Adesso che piove di scirocco – riempiendosi dei muri – le asperità del cemento – arroccandosi l’acqua – alle secche balze dei marciapiedi – ecco che trafiggendo le luci – si schiude un tempo di sogno – la lunga lamentela docile dell’essere bambino: – s’addormentano i castagni – come nulla fosse accaduto – e s’inclina la città a un tepore tardo – a una persecuzione che annuncia il freddo. – Lo schiaffo delle nuvole – è schiaffo buono di madre.

L.

Chorus #2087

Pubblicato: 23 ottobre 2023 in chorus

Sei così lontana – che il vecchio strazio – del muto fissare le arcate del cielo – io e te accanto – è cosa fatta d’acqua – dimenticanza di molte stagioni – e sollevata infine la terra – rigagnoli di anfratti e di gole. – Sei così lontana – che i nostri morti paiono vivi – che quel piangere si è sciolto – in un eterno scolare di pianto – e cento e cento sono i giorni – dove il sole ha asciugato le impronte. – Soltanto il sogno è scarnificato di te – e tu respiri in quel petto – corpo che vive qualche ora – altro di noi senz’altro.

L.

Chorus #2086

Pubblicato: 22 ottobre 2023 in chorus

Dall’interno di queste case – tramano risa e cinque o sei – ipotesi di sogni: – se poi vai a fondo – spolpando le scale – troverai almeno due amanti – e lavatoi pieni di terra – e un vecchio fanale. – Da fuori non sembra vivere nulla – è tutto bitume e erba alta – pozzanghere e sudiciume di spettri: – la vita è dentro – incarnita nel legno delle porte – sotto i lavabi e le lavatrici. – Non pare e non si dice – ma dal sifone meccanico – s’insinua un’umanità che canta – e un’umanità infelice.

L.

Chorus #2085

Pubblicato: 21 ottobre 2023 in chorus

Lambisce il temporale – a nord ovest: – trionfa la notte di ottobre di lumi – e noi come figure di vento – tentiamo la solitudine del restare. – Spingono gli stipiti bianchi – fremendo di legno bagnato – e tutta la casa rimane afflitta di pioggia: – solo il corpo è soccorso – solo il corpo è sollievo – e lontanamente le mani – leniscono i dolori. – Da questo sterzare di cielo – s’apre improvvisa la luna – e sulla pozza del tuo viso – scendono a frotte – le dita del mio amore.

L.

Chorus #2084

Pubblicato: 20 ottobre 2023 in chorus

Tu sei forgiata nel mistero – come fosse bronzo tutto di te – e l’armatura pesasse – sopra il tuo corpo audace – restringendoti i fianchi – i seni – e la voce. – M’accalco al ricordo tuo – come a un’unica porta – dove cento me – s’accapigliano per ritrovarti: – eppure io so – loro sanno – che al di là dell’uscio – tu sarai gentile corazza dal cuore amaro. – La disperazione del non dirti – del tacere – del restare un passo dietro al tuo – quasi fossi io solo ombra della tua ombra.

L.

Chorus #2083

Pubblicato: 18 ottobre 2023 in chorus

Ai nostri confini – quelli aperti e sterminati – alle raggiere di pianure disossate – sciabolano venti sopra gli orti – denudando le strade più sole – di cimiteri di requiescat in pacem e di morti. – S’increspa la voce che richiama – la legna in legnaia – il ratto difforme dell’ora – che fa lungo i muri – rantolare l’allegria della cascina – il ciabattare di cose nell’aia. – Buio – buio antico – nubi – nubi sgranate nell’aria: – s’addossa un autunno acuminato – nel gomitolo arso dei fiumi – e giganteggia un vapore d’acqua – un trasecolare – uno sputo di nebbia – come una bestemmia.

L.