Archivio per giugno, 2024

Chorus #2252

Pubblicato: 22 giugno 2024 in chorus

Puoi ancora eludermi – tagliando per strade – che comunque non percorrerò. – Hai una doppia sicurezza: – che di me non apparirà nulla – né l’ombra – né un corpo – né una voce che ti chiama. – La città farà le sue cose – i negozi apriranno – i negozi chiuderanno – sui marciapiedi gelati capovolti – monetine – lungo la via più lunga – c’è spazio per un imbrunire costante – inchiodato.

L.

Chorus #2251

Pubblicato: 21 giugno 2024 in chorus

Come un cucchiaio – il vento ha sollevato – la marmellata del caldo: – in una bocca misteriosa – l’affanno della sera – è diventato un tempo buono – una fuga d’azzurro – un ristoro di luce. – Dove tu poni speranze sull’estate – si apparecchia di cose di città – di nodi di larici – di lunghe strade – di foglie marcite: – dunque qui a sera – c’è un convivio di sopravvivenza – al centro di un’aia che non è aia – ma semplice tavolo da cucina. – Prosegue l’affondo dei cumulonembi: – al largo delle torri – preparano schiere e schiere – di altre notti di tempesta.

L.

Chorus #2250

Pubblicato: 19 giugno 2024 in chorus

A sprazzi – in questo avanzare cieco da caproni – si manifesta una vita – una diagonale d’umana razza – che toglie a quest’afa – l’insonnia – la spossatezza: – potrebbe essere un canto – una sirena d’ambulanza – una pirotecnica granaglia – esplosa dentro il cielo ancora rosa – potrebbe essere una ragazza – l’ossicino della rondine ancora implume – potrebbe essere ogni cosa – la risata del vicino – l’ammansire della luce – rannicchiata dentro un lume. – A sprazzi – si sconta la speranza – di averti seduta ancora – sull’ultimo gradino.

L.

Chorus #2249

Pubblicato: 18 giugno 2024 in chorus

Da un giorno all’altro – si ottunde in memoria – l’allegria del tuo corpo – il largo adempiersi della tua carne – nel breve caldo del primo pomeriggio: – non diciamo chi siamo – né cosa siamo stati – è solo la bellezza di una solitudine ultima – a regnare nella stanza. – Domani sarà già altra luce – il tuo corpo varrà come un albero in fiore – uno dei tanti – uno di quelli sotto cui – passare una vita: – rimani così – in un sorriso di gambe magre – in un giugno – che sarà presto ottobre.

L.

Chorus #2248

Pubblicato: 16 giugno 2024 in chorus

Ci siamo. – Il gelsomino – irrora – senza ritegno – anche la bruttezza. – Le rondini – se ne stanno – ben alte – sopra l’umanità. – Giugno è un trinciapollo – sui ventri bianchi dell’amore: – d’ora in poi sarete soli – sotto lunghissimi crepuscoli. – Piangere all’alba – in uno scorticarsi di risvegli – in un baleno di luce fredda – non fa di te niente – se non un essere umano – che ha cura del suo dolore – e di qualche geranio – lasciato lì per risplendere.

L.

Chorus #2247

Pubblicato: 13 giugno 2024 in chorus

Il fianco tuo – così danzando – ora che l’estate s’inzuppa di sole – il fianco tuo è casa – e timore di cosa perduta – e rosaio – rosaio selvaggio – e punta estrema d’anca – in questo buio – di vetri gettati – e cuspidi di battisteri – e allineamenti di voci – e dove fermi le tue gambe – le dita dei tendini – passano il tuo sangue – come seta caduta – nuda – bianca e nera – solitaria – taciuta.

L.

Chorus #2246

Pubblicato: 12 giugno 2024 in chorus

L’occhio tondo del fringuello – di sbieco mi guardava – fra le doghe della vecchia persiana: – ammutolito di pioggia – stava in un regno di granito bagnato – solo lui solo – e io al di qua – solo uguale – intercettando luci e crepuscoli – e ali e mani – sul davanzale. – D’un frullo così – s’intese col buio – aggrottando piume negli strali – e dunque io solo rimango il picchio di casa – l’umano animale – volando non volando – da finestra a finestra – in questo mordersi il cuore – in quest’abisso d’animali.

L.

Chorus #2245

Pubblicato: 11 giugno 2024 in chorus

Nell’indicare pioviggini – soccorrimi; – fra le braccia degli acquazzoni – abbandonami; – di certo tu hai – con il tuo volto di efelidi d’acqua – lo sguardo di una madre lontana; – prosegui il tuo canto – la cantilena commossa – l’orazione piovosa su questa pianura; – soccorrimi – quando decidi di spiovere – quando spezzi la nube; – il silenzio ha un contorno di goccia – la lamiera tace – io vado alla terra, solo.

L.

Chorus #2244

Pubblicato: 8 giugno 2024 in chorus

Questa sera abbiamo tempo: – la crudeltà del mondo – riposa in un sogno osceno – le sue fauci spiluccano – in un bruxismo indolente. – Eccoci già in fondo all’estate – e bosco dopo bosco – attraversiamo il buio – con un principio d’amore – come una febbre di stanchezza. – Non ci sono altri limiti – in queste ore tarde – nel vagabondare nostro – nel non toccarci: – s’allunga la notte – per far da scialle alla luna – e noi in silenzio – in questo grande spazio – a mimare con la bocca – le parole mai dette.

L.

Chorus #2243

Pubblicato: 7 giugno 2024 in chorus

Da questo taglio di terra – da questa terra che rimangia e sputa – vanno le acrobazie del cielo – sopra l’umanità sparuta: – tocchi il niente – se allunghi una mano al casolare – che geme in lontananza – come sbiancata fame ossuta. – L’inquietudine centrale – di un sole precipitato – spande la luce seria – al cancello del cascinale: – cippi di nomi – mormorano di fantasie d’estate – pianura pianura pianura – di transitati amori – d’innumerevoli gelate.

L.