Chorus #605

Pubblicato: 3 marzo 2017 in chorus

Tu hai l’argine della bocca – e la sollevi verso la mia – come se gettassi un lago dentro un altro lago – e i cigni – i salici – e tutti i pesci – e le scappatoie palustri – avessero nuova terra – montagna – dove fare che le mani – scolmino l’acqua in eccesso – in luoghi di più intimo tepore. – E’ il tuo corpo dove le mie dita sgranano – ma tu baci – e sospendi. – E’ questo cercare – questo equilibrio di creste iliache – che ti fa donna – e gioco – e gola di pietra – e dolcissima carne: – dove aspetto la piega della vertebra – tu mi hai già preceduto – e domato. – E’ amarsi da lontano – tu dalle cime – io dalle pianure – sono le città – le strade – le notti – le cave – che passano e ripassano – alla pioggia – e ai giorni delle mani.

L.

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