Sapere stare da soli – in centinaia di ore – in alveari di spazio – in stucchevoli frasi non dette – o pochi piatti e posate: – di rari versi – il roteare della rondine – riempie il cielo avverso. – Tornare a farsi compagnia – non essendosi mai allontanati – che la carne mia – non ha altra carne – dove trasmigrare in un balzo. – E’ tutto immobile – e solo il cancello s’apre e si chiude – su vite d’altri – e su altri batte il sole – che qui non entra. – Riconoscere da qui – i motori e le voci – poco prima che questo mondo desolato – rimpiazzi con un’onda – ogni cosa.
L.